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La mia rubrica personale

Forever Bright Tootgel

Coadiuvante con aloe vera e dentifricio con PROPOLi per gengive ritirate

è il termine che normalmente si usa in gergo per definire una condizione patologica nota come recessione gengivale. Si parla di gengive ritirate per indicare l'arretramento o comunque lo spostamento delle stesse dalla propria sede originaria verso il margine apicale (radice) del dente. Ne consegue un'evidente compromissione estetica (il dente sembra particolarmente allungato, più scoperto e visibile) associata a molteplici disturbi come ipersensibilità dentinale, infiammazione locale e piorrea. Sebbene tutti i denti possano essere colpiti da gengive ritirate, quelli maggiormente coinvolti sono i canini ed i premolari. La causa principale di recessione gengivale risiede nella scorretta igiene orale; precisamente, il rischio di gengive ritirate aumenta notevolmente quando i denti vengono spazzolati in modo inadeguato (es. orizzontalmente o dal dente verso la gengiva), in particolare se si utilizzano spazzolini a setole dure. Per alleviare il fastidio prodotto dalle gengive ritirate, si raccomanda di correggere eventualmente l'inadeguata modalità di pulizia quotidiana dei denti. Nei casi in cui le gengive ritirate creino considerevoli disturbi, è pensabile un intervento di chirurgia gengivale, eventualmente supportato da un innesto di tessuto connettivale. Cause: perché le gengive sanguinano? Nella maggior parte dei casi, gengive sanguinanti sono un chiaro segnale di un processo infiammatorio in atto (gengivite). Un sintomo, questo, da non sottovalutare, dato che può evolvere in una malattia degenerativa chiamata parodontite e, secondo recenti studi, accrescere il rischio cardiovascolare. Le cause scatenanti risiedono perlopiù in un'insufficiente igiene orale, che permette alla placca di depositarsi lungo il colletto dei denti, cioè nella zona di passaggio tra corona e radice, protetta e "sigillata" dalla gengiva. Oltre al sanguinamento, reso evidente da tracce rossastre nella saliva, è possibile notare un arrossamento del margine gengivale ed un gonfiore edematoso, soffice al tatto, delle stesse. Gengive che sanguinano possono essere spia di svariate e meno comuni condizioni; tra queste, merita particolare attenzione quella legata all'uso di anticoagulanti, come warfarin (coumadin), acenocumarolo (sintrom) ed eparina. Dosi eccessive di questi medicinali, infatti, provocano emorragie spontanee o causate da traumi minimi, come lo spazzolamento dei denti; questi sintomi andranno ovviamente sottoposti all'attenzione del medico per l'aggiustamento della dose terapeutica. Anche l'uso di aspirina eleva il rischio di sanguinamenti gengivali. Emorragie sono inoltre associate a severe carenze di vitamina C (scorbuto) o di vitamina K, leucemia, emofilia, diabete mal controllato e porpora trombocitopenica idiopatica (PTI). Vi sono poi delle condizioni che facilitano il sanguinamento, come la gravidanza, l'abitudine al fumo o alla masticazione di tabacco, le malocclusioni dentali o l'assunzione di irritanti chimici; naturalmente anche uno spazzolamento troppo energico dei denti e l'uso improprio del filo interdentale possono causare sanguinamenti gengivali.

Dentifricio e denti lunghi.jpg

 

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